Castello Fassati
Scheda
Dal Castrum de Balzolae a ciò che Vediamo Oggi
Il primo castello di Balzola è stato edificato presumibilmente intorno all’anno mille, in quanto viene citato un “Castrum de Balzolae” in documenti risalenti circa all’anno 1100. A quanto ne sappiamo era opera dei Tizzoni, Signori (tra le altre cose) di Balzola dopo le lotte contro gli Avogadri per l’acquisizione del contado. Il castello era composto da quattro torrioni d’angolo raccordati ad una struttura centrale, e circondato da un fossato creato da una deviazione della Stura. Oggi non esiste più, ma fino al 1936 uno dei torrioni era ancora presente, adibito a ghiacciaia pubblica, e fu poi abbattuto. Dal 1619 i Fassati acquistano il feudo di Balzola e ne diventano prima i duchi e poi, verso la fine del secolo, marchesi. Allora erano residenti in diversi dei loro castelli, anche se principalmente nel castello Fassati di Casale. Verso la fine del ‘700 il gusto e le esigenze abitative cambiarono, portando molti nobili a ristrutturare, o abbattere e ricostruire, i loro castelli. Tale uso non risparmiò Balzola, per questa ragione il vecchio castello, già in avanzato stato di deperimento, venne abbattuto e al suo posto, nelle vicinanze, venne edificato il Castello Fassati, che purtroppo non fu mai abitato.
Il Palazzo Prima e Dopo il 1971
Il castello Fassati non fu mai ultimato, anche se i lavori continuarono a più riprese per buona parte del 1800. Si suppone sia opera dell’architetto Agostino Vitoli, e ha l’aspetto di una palazzina settecentesca, di pianta rettangolare, con la facciata divisa in tre ordini. L’ordine inferiore prevede un portico costituito di numerose arcate a tutto sesto, il secondo che presenta numerose finestre e l’ultimo, quello superiore, con due parti laterali che si innalzano e una centrale che termina con un timpano triangolare. Questo era il castello prima del 1971, dove subì, in un paio di riprese, il crollo della parte anteriore, con il disfacimento della facciata. Non essendo mai stato ultimato, il palazzo è purtroppo privo di ogni valore artistico, e ora non ne rimangono che i ruderi.