Castello Grignolio
Scheda
La Storia
Il castello Grignolio fu iniziato intorno alla fine degli anni ’20 del secolo scorso, come frutto del ritorno allo stile medioevale tipico del gusto tardoromantico del tempo. Questa ripresa dell’architettura dell’età di mezzo, in particolare quella gotica, investì anche il nostro paese e da qui l’idea di Giovanni Grignolio, insieme alla moglie Lina Mugetti, di comprare la vecchia ghiacciaia pubblica, interrata in una “muntagn’ta” (come detto dal nostro storico Idro Grignolio), e far edificare su quel terreno un castello in stile neogotico. La struttura fu inaugurata dai committenti nel 1940, anno di inizio della seconda guerra mondiale. Durante questo periodo il castello, fortunatamente per un breve lasso di tempo, fu utilizzato come comando da tre ufficiali tedeschi, che installarono sulla torre più alta delle rudimentali apparecchiature radar per l’ascolto antiaereo. Attualmente il castello è proprietà di una coppia che dal 2007, anno nel quale l’hanno comprato, lo sottopone a continue opere di restauro al fine di mantenerne vivo lo splendore. Dal 2021, poi, è anche possibile sposarsi civilmente al suo interno, per chi volesse dare al suo matrimonio un tocco magico in più.
L’Esterno
La struttura è stata progettata dall’arch. Carrera di Torino, e presenta un muro di cinta merlato alla guelfa, che delimita la proprietà. All’interno di questo muro un favoloso giardino, che contribuisce a dare al castello quell’aria fiabesca che ci circonda appena oltrepassiamo il portone. Possiamo notare poi come la costruzione sia alta e imponente, sviluppata su 30 metri di altezza, con 3 torrioni merlati alla ghibellina, un giardino pensile, cortili a piani sfalsati, balconi in pietra bianca di Millesimo. Bianca è anche la pietra che compone le colonne delle eleganti bifore che percorrono tutta l’altezza dell’edificio, colore che risalta sul rosso dei mattoni conferendogli una sobria luminosità. A dare poi un tocco colorato al castello ci pensano le vetrate a piombo, opera della Vetreria Janni di Torino, e gli affreschi, opera di Angelo Bigatto. Queste due caratteristiche hanno come risultato il vivacizzare la struttura esterna del castello, e spezzare la monotonia del colore rosso del mattone utilizzato dalla ditta Balzolese di muratori Farello & C., che ha costruito l’edificio. Dotato di rampe esterne di scale con bellissima pavimentazione decorata, si possono poi osservare le sue porte sormontate da archi a sesto acuto, tipici dello stile prima gotico e poi neogotico, ad impreziosire ulteriormente la costruzione.
Gli Interni
Internamente il castello è conservato alla perfezione, grazie in buona parte alle opere di restauro applicate sia dagli attuali proprietari che da alcuni precedenti, ed è questo uno dei punti di forza della una struttura, ormai quasi centenaria. La costruzione si sviluppa su otto piani, contando una ventina di stanze tra saloni e sale. Lungo tutto il percorso all’interno dell’edificio, immersi nell’atmosfera medioevaleggiante suggerita, tra le altre cose, dai grandi camini in pietra e dai mobili, saremo sempre accompagnati dagli affreschi di Angelo Bigatto che vanno a decorare molti punti del castello. A rafforzare l’immersione nel passato contribuisce anche l’armeria, che conteneva addirittura armature bresciane del ‘500 e panoplie di armi. Tutti i mobili in stile gotico sono opera dei Balzolesi Aldo Boggione e Giovanni Biginelli, e parliamo di armadi, cassoni, letti a baldacchino, contemporaneamente imponenti e suggestivi, disposti secondo l’idea del Bigatto. I bellissimi lampadari, in ferro battuto e vetro di Murano, colorano le varie sale e corridoi, pavimentate con preziosi parquet e impreziosite ancora da alcuni oggetti antichi provenienti dall’antica necropoli di Carbantia (il primo centro romano del nostro paese).
La Cappella
Di particolare importanza all’interno del castello Grignolio è la cappelletta interna, consacrata e quindi utilizzabile per i riti cattolici. Possiede graziose vetrate colorate, visibili anche dall’esterno, progettati dal prof. Siletti di Torino. Per quanto piccola (possiede infatti un altare, una piccola balaustra che lo divide dalla navata dove è presente un solo banco), la cappella offre numerosi punti di forza, apprezzabile ad esempio il soffitto a cassettoni, riccamente decorato, come anche le pareti. L’altare è bianco e decorato a bassorilievo. Possiamo notare come i committenti, Giovanni Grignolio e la moglie, Lina Mugetti, si siano fatti ricordare proprio in questo luogo del castello. Il primo è ricordato in un cartiglio posto sotto lo stemma di un leone rampante, la seconda sull’unico banco. In generale, la cappella risulta piena di colore e molto graziosa, perfetta per la sua attività di chiesetta familiare privata.